Quando sono arrivata in quello che all’apparenza mi pareva un castello con i suoi annetti il fiato mi mancava e il mio cuore batteva come una lambo a tutta velocità ma mi sono detta… niente male!
Mi sono trovata in un posto un po’ misterioso e quindi la mia curiosità ha cominciato a farsi sentire, cancellando un po’ la paura che avevo di dover rimanere per ben 8 ore in un vecchio palazzo, riascoltando le solite noiose storielle sentite e risentite sulla mia isoletta.
Non mi rimaneva che entrare e immergermi in questo mare di storia rivelatosi, alla fine, molto interessante: un labirinto di stanze con quadri e fotografie in mostra, colorate come le farfalle che ho potuto osservare imbalsamate in un barattolino.
Ad accoglierci c’era una simpatica signora dall’aria gentile, che é riuscita a farci sentire a nostro agio con un sorriso luminoso e un capello particolare biondo cenere, ci siamo presentati e ci siamo avventurati verso il sentiero che, finalmente, ci avrebbe portato a visitare un vero castello, a quanto pare uno dei veri protagonisti della storia elbana.
Insieme a noi avevamo Simone, la guida che ci avrebbe accompagnato lungo il percorso illustrandoci i piccoli dettagli naturali che incontravamo strada facendo; la Guida è riuscita a farci risentire emozioni nascoste sotto un po’ di polvere e ci ha aiutato a scoprire passioni segrete.
Abbiamo osservato nel dettaglio, odorato e accarezzato delicatamente piccole piantine come la lavanda dal forte odore di menta… di alcune piante abbiamo assaggiato i frutti rossi e neri ancora un po’ amarognoli.
Il percorso strada facendo stava diventando sempre più ripido, arrivati in cima ci siamo goduti il panorama scattandoci foto buffe: il pranzo, che é stata un opportunità per raccontare di noi a chi di noi sapeva poco e niente, è stato accompagnato da un bel venticello, all’orizzonte le isole che ci stanno vicine.
Infine ci siamo recati a fare un tour completo del castello e esausti ma con il cuore pieno ci siamo incamminati verso casa.