Siamo arrivati alle miniere di Rio Marina, dopo una lunga salita sotto il sole cocente e, già da qui, si può immaginare quanto fosse difficile il lavoro in miniera.
Perché questo, prima, era luogo di lavoro dei minatori.
Anche mio nonno era un minatore ed è con la visita alle miniere che rivivo i suoi racconti: la giornata nella cava, infatti, iniziava con il suono della sirena, proseguiva con il rumore dei picconi, all’inizio degli scavi, per poi essere sostituiti dalla tecnologia, ovvero dai martelli pneumatici e dagli escavatori, che mio nonno guidava ed aggiustava. Mi parlava dei mezzi che c’erano in miniera c’era un 22 Ruston ovvero un escavatore fra i tanti come il Fiorentini 50 e il 38 Ruston, tutto questo per uno stipendio un po’ scarso e le condizioni di lavoro erano molte precarie.
Alle miniere eravamo accompagnati da una guida, Rachele, la quale ci ha guidati nel tragitto lungo tutto lo scavo minerario e ci ha coinvolto in una spiegazione sui minerali estratti che è stata coinvolgente e dettagliata. Sono rimasto colpito in particolar modo dalla descrizione dall’ematite che è un tipo di minerale che si trova in due stati, compatta e iridescente, da questo minerale si estraeva il ferro. Rachele inoltre ci ha parlato del suo lavoro e altre curiosità che riguardano le miniere.
In questo luogo sono conservati mezzi antichi come gli escavatori e i nastri trasportatori, ormai in disuso in quanto le miniere di Rio Marina oggi sono diventate un parco minerario a cielo aperto, l’attività di estrazione del ferro infatti è terminata negli anni ‘80 e oggi la vegetazione la sta ricoprendo.
In conclusione direi che è stata un’esperienza fantastica, perché mi sono divertito molto a scavare alla ricerca di minerali particolari nel loro aspetto, da tenere come ricordo e sono contento di aver visitato un posto così importante del passato dell’isola d’Elba e lo consiglierei a coloro che sono appassionati a questo tipo di attività all’aria aperta, portando magari anche i propri bambini che per un giorno hanno la possibilità anche loro di diventare dei “minatori”.
Tommaso Meo, Gianluca D’Onorio, Giulio Melani
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