Ogni volta che torniamo alle miniere di Rio Marina rimaniamo affascinati dal bellissimo panorama situato in cima alla collinetta. Per raggiungere la parte alta si passa per un sentiero, dove si trova un incrocio, la cui destra porta alla cava, mentre proseguendo verso sinistra si raggiunge la parte alta della collinetta dove si può godere del panorama caratterizzato da un misto di colori, tra cui le sfumature verdi degli alberi, l’azzurro del mare e il nero brillantinoso dell’ematite; inoltre l’ambiente è molto silenzioso, gli unici rumori che si possono ascoltare sono il cinguettio degli uccellini e il fruscio del vento, ciò trasmette un senso di tranquillità molto rilassante.
Proseguendo alla destra dell’incrocio, invece, si arriva alla cava attraversando un sentiero completamente ricoperto dal colore nero brillantinoso dell’ematite, spesso accompagnato da riflessi rosso sangue nelle schegge sottili. Camminandoci sopra dava la sensazione di essere sopra una notte stellata.
Nella cava l’obbiettivo era quello di cercare la pirite. La pirite si riconosce dalla sua forma pentagonale e dal suo colore brillante, simile all’oro, tanto che viene anche chiamata l’“oro degli stolti” proprio perché nel passato, grazie a questo colore, veniva confusa con l’oro; il suo colore varia da un ambrato ad un giallo più o meno scuro, così come il suo colore anche la sua forma può essere di vari tipi: cubici striati, ottaedrici e pentagonododecaedrici.
Cercando lungo tutta la cava e in mezzo a tutta quella ematite c’era una striscia dorata che brillava con la luce del sole ed era un piccolo giacimento di pirite che splendeva in una bellissima giornata rendendoci la nostra esperienza ancora più piacevole, unica, ricca di colori brillanti. Un regalo unico per noi, soprattutto se pensiamo a chi quotidianamente vive in città circondato da smog e grattacieli.
Sofi Crippa
Emanuele Gorgone
3° CAT