Siamo andati a trovare Roberto Ballini, custode dell’Orto dei Semplici a Rio nell’Elba che abbiamo intervistato durante la nostra visita durante la quale ci ha raccontato parte della sua vita e la storia di come è nato questo luogo.
Roberto ci accoglie con molta passione e sentimento nel suo ambiente naturale, mostrandoci numerose varietà di piante sia endemiche che importate da lui stesso.
Dopo averci raccontato della sua vita e delle sue esperienze familiari ci ha detto che, prima di dedicarsi alla cura e alla salvaguardia dell’orto, la sua passione era quella del ciclismo che ha praticato come professionista dal 1966 partecipando a gare di importanza mondiale come il Giro d’Italia (5 volte) e al Tour de France (1 volta) ma purtroppo ha dovuto abbandonare a causa di un infortunio nel 1972.
In seguito si dedica all’apicoltura per 41 anni fondando addirittura un’azienda dedicata alla produzione del miele che successivamente abbandona tramandandola al figlio.
La sua voglia di fare e la sua curiosità lo portano comunque a non fermarsi e a cambiare nuovamente vita. Così dal ciclismo professionale al miele è passato a fare il custode di uno dei posti più interessanti del versante orientale dell’isola d’Elba.
A partire dal 2013 infatti, su richiesta del comune di Rio nell’Elba si dedica alla cura e alla salvaguardia dell’Orto dei Semplici che al suo arrivo era abbandonato e in cattive condizioni, ma grazie al suo amore per la natura è riuscito a portare ai livelli di cui possiamo godere tutt’ora, ricevendo anche complimenti da botanici e visitatori di questo luogo isolato, ma a suo modo incantevole.
La struttura dell’orto fu ideata da uno scrittore e fotografo tedesco, Hans Berger e promossa da Gabriella Corsi e Fabio Garbari dell’Università di Pisa.
Roberto durante l’intervista ha paragonato l’isola d’Elba a una margherita sostenendo che l’Orto sia come uno dei tanti petali che forma l’Elba e senza di questo la nostra isola non avrebbe la stessa bellezza che può vantare adesso.
“L’orto non è ancora al completo, all’incirca è al 60% ed è in continua evoluzione”, ci svela Roberto per poi rimproverare gli elbani che dovrebbero tutelare l’orto, perché molto spesso accade che siano le persone non residenti all’Elba a partecipare alla sistemazione del sentiero e di questo piccolo angolo verde.
Matteo Betti
Luca Cioni
Francesco Di Monte
3A Turistico I.T.C.G. G. Cerboni